Nel corso della sua
vita DANIEL SPOERRI ...
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vedi anche
"A SCUOLA DA SPOERRI 2"
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... proveniendo da iniziali esperienze di danza e teatro, ha sviluppato una ricerca tanto prolifica quanto poliedrica, assumendo di volta in volta ruoli diversi …
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vedi anche
"A SCUOLA DA SPOERRI 2"
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... proveniendo da iniziali esperienze di danza e teatro, ha sviluppato una ricerca tanto prolifica quanto poliedrica, assumendo di volta in volta ruoli diversi …
performer, animatore
culturale, cuoco, ristoratore, editore, scrittore e narratore.
“Nonostante tutto
questo, la sua arte e la sua identità restano legate ... al Tableau-piège (’quadro trappola’)
con il quale dal 1959-60 ha fissato intere porzioni di realtà ad perpetuam rei memoriam.
L’irruzione sulla scena artistica internazionale coincideva allora, anche, per Spoerri con il ripudio della pittura … e l’elevazione dell’assemblaggio a tecnica privilegiata” (1).
In che cosa consisteva
il ‘quadro trappola?
“Oggetti trovati
casualmente in situazione di disordine o di ordine vengono fissati al loro
supporto esattamente nella posizione in cui si trovano. L’unica cosa che cambia
è la posizione rispetto all’osservatore: il risultato viene dichiarato un
quadro, l’orizzontale diventa verticale“(2).
“Intrappolando gli
avanzi di un pasto sulla tavola, Spoerri si è letteralmente appropriato di
qualcosa di concreto, più o meno ‘un metro quadro’ di mondo reale, nel quale
lui … ha potuto riconoscere finalmente il proprio territorio di appartenenza.
Il ribaltamento del
piano orizzontale a quello verticale e conseguente al rovesciamento
dell’oggetto … quadro che, anziché essere dipinto, rappresentato o
espresso, è catturato direttamente nella realtà. Niente più di questo poteva
accostare l’artista alla ‘verità delle cose”(1).
L’evoluzione logica
successiva del ‘quadro trappola’ trovò la sua realizzazione nel Dynamische Labyrinth (Labirinto Dinamico).
“Nella mostra
collettiva ‘Dylaby‘, tenutasi allo Stedelijk Museum in Amsterdam nel settembre 1962 - dice
Spoerri - allestii due sale … Nella seconda sala applicai in grande scala il principio dei piani scambiati (lo stesso del quadro trappola): una
specie di mostra d’arte nello stile Kitsch dell’inizio del secolo scorso, con
lo zoccolo del muro, sculture, sedie e tappeti, venne ruotata di 90 gradi e i
visitatori si ritrovarono a camminaresu una delle pareti cui erano appesi i
quadri”(3).
“Luogo di attrazione
simile ad un lunapark, di carattere labirintico, che invece di essere disposto
su una superficie orizzontale, come un normale parco-divertimenti di una fiera,
in questo progetto viene concentrato e presentato verticalmente … Il visitatore
si troverà di fronte a fenomeni ottici, fisici, acustici e psichici, dalla cui
sequenza scaturisce un assemblaggio di impressioni contrastanti, laddove
proprio il contrasto tra le impressioni, il carattere labirintico del tutto e
l’accavallarsi degli eventi costituiscono gli elementi principali di questo
progetto”(3).
Si guardi l’immagine
qui sopra inclinando la testa verso destra; l’assurdità della situazione è
accentuata dai tre personaggi, che appaiono appoggiati su una parete
cosparsa di quadri mentre in realtà sono sdraiati sul pavimento, che
contribuiscono a rendere più confuse le percezioni dei visitatori.
Qui di seguito l’installazione
realizzata nel 2007 al Grand Palais di Parigi …
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1. S. Pezzato -
“Non per caso, dentro al labirinto di Daniel Spoerri” in ‘Daniel Spoerri - Non per caso‘ 2007
2. D. Spoerri -
“Evoluzione del quadro-trappola come …” in ‘Daniel Spoerri - Non per caso‘ 2007
3. D. Spoerri -
“Idee per un labirinto dinamico” in ‘Daniel Spoerri - Non
per caso‘ 2007





Proprio nei giorni scorsi cercavo le tavole di Spoerry. Ed oggi eccomi qui... Ciao!
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