4 febbraio 2015

IL GIARDINO DI COLLODI 2 - 1.3 architettura e altro; 2.3.5 prospettive accelerate e rallentate - COLLODI'S GARDEN

... ed ancora una volta ero uscito senza avere capito ...
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vedi anche
"IL GIARDINO DI COLLODI 1"
"IL GIARDINO DI COLLODI 3"
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... da allora il mio interesse per i giochi prospettici mi ha avvicinato all'arte dei giardini ...
Villa Garzoni a Collodi, situata nei pressi di Pescia, fu costruita da Romano Garzoni, nobile lucchese, nella prima metà del XVII secolo ad opera dell'architetto Muzio Oddi, che progettò anche le fortificazioni del borgo.
In un breve articolo di Matteo Burioni leggo (1):
"Vista l'attestata partecipazione di Muzio Oddi al progetto del palazzo è probabile che egli abbia anche offerto la sua perizia al progetto del giardino. Qui di seguito voglio dimostrare che la raffinata progettazione del giardino di Colldi richiese una buona dose di cognizioni matematiche e propettiche ... Il giardino fu costruito su una collina in declivio in modo da presentarsi all'occhio dello spettatore come una scena prospettica".
Di seguito l'articolo comincia a svelare i primi segreti:
"Nel Seicento i visitatori entravano nel giardino del Palazzo attraversando prima un giardino segreto situato subito sotto l'edificio principale. Da qui era possibile attraversare un bosco incolto che portava in cima al monte. La discesa avveniva dal punto più alto del giardino attraverso un cammino che occultava l'impianto complessivo del giardino al visitatore, permettendogli di vedere solo alcune parti. Ad esempio, poco prima di arrivare al punto prospettico dal quale si poteva vedere l'impianto complessivo del giardino, il visitatore doveva passare attraverso una spalliera doppia di cipressi che gli impedivano la vista in tutte le direzioni. Questo corridoio di cipressi immetteva nel piazzale del giardino, dal quale si coglieva la scena prospettica nel suo insieme. Il piazzale è il punto centrale in base al quale presumibilmente è stata progettata la scena prospettica del giardino".































"Su una lunghezza di circa soli 190 metri Oddi fu in grado di costruire una scena prospettica che sembra allungarsi e allargarsi in tutte le direzioni. Questo fu reso possibile dall'abile utilizzo del dislivello del terreno collinare. La scena del giardino fu trattata come una scena teatrale. Tenuto conto che si evitò il sistema con un unico punto di fuga, per rendere possibile la vista da più punti di vista verso la cima del giardino, l'impianto assunse sempre più la forma di un corridoio prospettico. Le scalinate, scavate nella collina, diminuiscono leggermente sia in altezza che in profondità in modo da rinforzare l'effetto prospettico. Il giardino sembra così molto più grande e largo di quello che è.
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Mentre, quando si discende la collina, il giardino sembra relativamente piccolo, incolto e poco ornato, dal punto di vista sul piazzale si dispiega un giardino grande e ben disposto in grado di offrire una splendida vista al visitatore"(1).



















E poi:
"Allo stesso tempo dal punto centrale di vista Palazzo Garzoni diventa parte della visuale, permettendo una visione complessiva di tutta la villa che, in realtà, era spezzata in due parti autonome. Dunque nella pianificazione di Villa Garzoni a Collodi fu possibile riunire otticamente palazzo e villa grazie ad un sottile artificio prospettico"(1).
In un altro testo si legge:
"The dramatic tension between the horizontality of the restrained and ordered parterre, and the verticality and turbulence of the water cascade, is further heightened by falsifying the natural lines of perspective to accentuate the vertical force of the latter.The cascade is handled in a similar fashion to that of the Villa Aldobrandini at Frascati, and is tapered in towards its base. This counteracts the natural laws of perspective, exaggerates its steepness and accentuates the violence of the water from below. However, the reverse occurs at the top of the cascade and the parterre seems further away and, because of this apparent increase in distance, more remote and tranquil. In this way the characteristic mood of each part of the garden is highlighted and the overall effect is one of sheer brilliance"(2).
Dunque il giardino possiede degli accorgimenti ottici fruibili da determinati punti di vista, in particolare dall'ingresso attuale e dalla vasca posta nel punto più alto. Entrare dal parterre toglie a questi artifici l'effetto sorpresa; si entra e tutto è di fronte a noi, ciononostante non sono facili da cogliere e quello che avrebbe destato maggiore stupore è oggi del tutto illeggibile ... ma di questo parleremo in un altro intervento ... La siepe, ora si comprende facilmente, aveva un ruolo fondamentale che non era solo estetico ma anche funzionale ... il percorso portava l'ignaro visitatore dalla villa all'emiciclo d'ingresso, passando dietro la quinta della siepe ... tutto rimaneva nascosto fino ad arrivare al punto di vista privilegiato, il parterre ... esattamente il contrario di ciò che avviene oggi.
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1.  M. Burioni - "Il giardino prospettico di Villa Garzoni a Collodi. Un inedito di Muzio Oddi" in "L'arte della matematica nella prospettiva" 2009
2.  J. Blake - "La falsa prospettiva in italian Renaissance architecture" 1982

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