17 maggio 2018

TABLEAU TABLETTE - LA CORNICE - a.1 testi


Tableau Tablette si espande.

I risultati compositivi ottenuti fino ad ora portavano ad aggregazioni più o meno complesse ‘aperte’, nel senso che visivamente apparivano senza elementi che ne determinassero una conclusione spaziale. In altre parole potevano essere ampliate, con l’aggiunta di nuovi supporti e nuove formelle in qualsiasi direzione. Si trattava di vere e proprie opere il cui scopo era la decorazione, che si collocava per le sue caratteristiche a metà tra l’oggetto di disegno industriale e il quadro ma del quadro tradizionale non aveva niente.
Ora il sistema si arricchisce dell’elemento ‘cornice’. Questo lega con più forza gli assemblaggi al concetto di quadro e ne determina visivamente l’estensione. La cornice costituisce una chiusura, lì finisce l’opera, e così come l’immagine decorativa è smembrata, anche la cornice si presenta frantumata. Per vederne il confine che crea bisogna farlo ‘amodalmente’.
C’è un altro aspetto che l’elemento cornice introduce: l’equivoco.
Il supporto fino ad ora costituiva la cornice; le formelle se ne distaccavano sottolineando la diversa funzione ma anche l’indissolubilità tra loro.
Ora il nuovo elemento ‘cornice’ reclama fortemente la funzione prima demandata al supporto e per la sua discontinuità crea uno strano passaggio visivo da parti che sono a tutti gli effetti ‘cornice / passepartout’ a parti in cui quest’ultimo reclama la funzione per cui era nato, cioè ‘cornice – passepartout’. Nel primo caso la cornice e il passepartout sono distinti mentre nel secondo sono una sola cosa. Da qui l’equivoco visivo.
Il risultato finale è un’aggregazione di formelle non più aperta ma ben delimitata da un confine evidente anche se frammentato. Ne risulta aumentata la gamma delle soluzioni disponibili, comprendendone alcune più vicine al concetto ‘quadro’ anche se questo si presenta del tutto destrutturato.

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